BARI: Ultimo piano? Scordati le infiltrazioni con questa antica magia dall’EGITTO!

“Vuoi prendere casa all’ultimo piano? Ma non ci pensare proprio!” …..quante volte ti è capitato di sentire questa frase?

È vero. Abitare all’ultimo piano vuol dire spesso avere la casa gelida d’inverno e bollente d’estate e prima o poi dover subire infiltrazioni, umidità e muffa. Questo, inevitabilmente, ti costringe a mettere mano al portafogli e spendere migliaia di euro in lavori che ti creano tanta polvere e disordine in casa e che quasi mai risolvono il problema.

E se stiamo parlando di una casa di vecchia costruzione allora è scontato doversi imbattere in problemi simili.

Ad esempio, potresti provare a mettere i doppi infissi ma in realtà bloccheresti solo il 2% dello spazio da cui entra il freddo (o il caldo). Il restante 98% formato da muri laterali e soffitto rimarrebbe esposto ai danni causati da freddo, caldo, vento e pioggia.

Ok. Potresti pensare di voler fare dei lavori sul terrazzo.

Ricordati che sono lavori di competenza condominiale e molto costosi. Sai cosa significa mettere d’accordo anche solo 4/5 condomini per fargli spendere 10.000 euro (a testa) per un problema che non li riguarda direttamente? Conosciamo entrambi la risposta.

A quel punto, la splendida vista sul mare, se ce l’hai, diventa solo una magra consolazione per tutti i problemi che ti ritroverai inevitabilmente ad affrontare.

Ma allora esiste un modo per vivere all’ultimo piano, godere del panorama e allo stesso tempo non soffrire di freddo e infiltrazioni?

Buone notizie! Noi l’abbiamo trovato e i nostri appartamenti costruiti all’ultimo piano sono perfettamente isolati da caldo, freddo e intemperie.

Non credermi sulla parola.
Qui sotto ti spiego quello che facciamo ad ottenere questo risultato.

Presta molta attenzione perché questo articolo contiene
informazioni riservate “agli addetti ai lavori”
che nessun costruttore ti dirà mai
.

Quando vai a vedere una casa, infatti, non hai i raggi X per vedere dentro le pareti e il soffitto. Puoi solo decidere se credere o meno a quello che ti viene detto, in merito all’isolamento termico, con il rischio di ritrovarti, a distanza di qualche anno, con sorprese sgradite.

Se invece conosci le informazioni che ti rivelo tra poco, giocherai ad armi pari con chi ti sta vendendo la casa e potrai fargli le pulci per capire se sa veramente il fatto suo oppure vuole solo rifilarti il prima possibile l’appartamento.

Ma innanzitutto…

Perché accadono questi problemi di infiltrazione negli appartamenti (degli altri)?

Il problema sta nel come gli altri costruttori hanno costruito i terrazzi.

Per isolare da freddo e acqua viene utilizzato un materiale estremamente impermeabile: la guaina (una sorta di gomma dura).

E per rendere presentabile il terrazzo, la guaina viene ricoperta dal cosiddetto “massetto”, cioè cemento armato e piastrelle.

Per un po’ di tempo, la guaina fa il suo lavoro e non avrai problemi di infiltrazioni. Ma la guaina oltre ad avere il privilegio di essere un potente isolante, ha il grande difetto di essere estremamente flessibile e sensibile al caldo e al freddo che di conseguenza la fa allargare e restringere subendo gli sbalzi termici.

D’altronde addirittura i binari del treno, che sono di metallo vengono, distribuiti lungo la ferrovia con alcuni spazi aperti, perché il ferro e l’acciaio con il caldo si dilatano. Capirai bene che la guaina non è certo da meno, anzi!

Lo strato di “massetto” che c’è sopra sembrerebbe proteggere la guaina, giusto? E invece è l’esatto opposto, cioè trasmette tutto il freddo e il caldo che prende dall’esterno, direttamente alla guaina.

Di conseguenza, la guaina d’estate tenderà a dilatarsi per il caldo e d’inverno tenderà a restringersi per il freddo. Questi movimenti creano delle spaccature nella guaina e, come avrai capito, da queste crepe arrivano come ospiti non invitati le temibili infiltrazioni che danno origine a umidità e muffa.

Tutto questo può accadere dopo solo 7/8 anni che sei entrato in casa, ma anche molto meno in molte situazioni.

Non devo certo ricordarti quanto fa male la muffa che respiri ed entra nei tuoi polmoni, giusto? O dell’umidità che penetra nelle ossa.

A questo punto ti starai chiedendo: “cosa fate di diverso voi di Girone Appartamenti?”.

Grazie per avermelo chiesto! Ecco la risposta:

La differenza tra un terrazzo che devi rifare dopo 8 anni e il nostro che dura 30/40 anni è racchiusa in 33,3 cm.

Precisamente i 33,3 cm in più di materiali che noi disponiamo sui terrazzi!

Si hai letto bene, in più!

Quello che ti sto dicendo è che tutti creano dei terrazzi formati da strati di materiale alti più o meno 40cm.

Noi aggiungiamo a questo, uno strato di altri 33,3 cm di materiale extra per un totale di 73,3 cm. Non so se rende l’idea questa immagine:

 

È chiaro che questo è solo un dato quantitativo, la cosa più importante è quali sono i 12 differenti materiali che usiamo e come sono disposti. Ma già sapere che hai 33,3 cm in più sulla tua testa a tua protezione fa un certo effetto, vero? Quasi un metro di protezione dalle intemperie!

Prima di spiegarti quali sono questi materiali e come fanno ad isolare il terrazzo così a lungo (tanto più a lungo rispetto a case costruite in modo tradizionale), lascia che ti spieghi come abbiamo trovato questa soluzione.

La tecnologia costruttiva ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e, invece di continuare a costruire le case con i soliti materiali come fanno tutti (perché cambiare quando le case si vendono lo stesso…), abbiamo iniziato a studiare e ricercare i nuovi materiali naturali per capire come potevamo usarli sui terrazzi per rendere anche gli appartementi dell’ultimo piano freschi d’estate e caldi d’inverno.

In questo modo, eliminiamo per lungo tempo problemi dovuti alle infiltrazioni facilitiamo la risoluzione di questi stessi problemi e tu devi spendere un quarto del costo che pagheresti con un terrazzo tradizionale.

Forse qui ti ho detto tante cose tutte insieme. Te le ripeto con più chiarezza. I nostri terrazzi sono costruiti in modo che:

  • siano perfettamente isolati termicamente e quindi starai caldo d’inverno e fresco d’estate.
  •  per 30/40 (contro i 7/8 degli altri) non ci siano problemi dovuti all’infiltrazione
  • qualora si verifichino questi problemi, risolverli è molto più semplice e veloce e, soprattutto
  • ti costa un quarto di quello che spenderesti normalmente.

Quindi, come ti dicevo, questa speciale protezione contro caldo, freddo e infiltrazioni si gioca tutta nei 33,3 cm in più di differenti materiali delle migliori marche e certificati che sono estramamente isolanti e che disponiamo in un certo ordine per aumentarne la loro efficacia.

In sostanza, è come se avessimo dato al terrazzo delle guardie del corpo in modo da proteggerlo e permettergli di continuare a fare il suo lavoro più a lungo senza interferenze.

Nel modo più semplice possibile, voglio elencarti ciascuno di questi materiali e dirti come li disponiamo a strati per aiutare il terrazzo a fare il suo lavoro e quindi ti permettono di stare al caldo d’inverno e fresco d’estate.

Ti consiglio di prendere carta e penna di segnarti i loro nomi, così al prossimo appuntamento per vedere una casa, sarai preparato e non ti potranno prendere in giro.

Avvertenza: all’inizio i termini che ti dirò possono sembrarti parolacce ma non preoccuparti perchè sotto trovi sempre una chiara spiegazione.

 

Strato numero 1: solaio calpestio (25 cm)

Cioè i mattoni in laterizio
che formano il soffitto sopra la tua testa.

E fin qui, nulla di nuovo.

 

 

Strato numero 2: barriera a vapore anti raggi ultravioletti (0,4 cm)

Qui, iniziamo con i potenti “integratori” del nostro terrazzo.

Immagina un enorme foglio di una particolare membrana che ricopre tutto il terrazzo. Ecco. Questa è la barriera a vapore.

In sostanza, questo materiale trattiene il vapore e si mette tra il solaio e il materiale isolante dello strato successivo per evitare che si formi condensa di acqua e quindi che il materiale a contatto con l’acqua perda la sua proprietà di isolante.

 

Strato numero 3: polistirene ad alta compressione (10 cm)

Praticamente il comune polistirolo. O meglio lastre tagliate e compressate di polistirolo che hanno superato una decina di prove per testare la resistenza a condizioni di umidità, caldo e persino il fuoco.

Questo è un materiale estremamente isolante e protetto dai suoi angeli custodi: gli strati di barriera a vapore sopra e sotto.

 

Strato numero 4: barriera a vapore tradizionale (0,4 cm)

È la stessa barriera che abbiamo visto prima ma che stavolta è disposta sopra per proteggere la lastra di polistirolo.

 

Strato numero 5: polietilene disposto in orizzontale (4 cm)

Anche qui, immagina un foglio di materiale plastico ripieno di bolle d’aria che aggiunge altro isolamento termico sopra la tua testa.

 

 

 

Strato numero 6: polietilene disposto in verticale (4 cm)

Stessa cosa di prima solo che qui la disposizione è perpendicolare allo strato messo precedentemente in modo da coprire qualsiasi buco eventualmente lasciato scoperto. Questa particolare tecnica è chiamata “a croce e scroce”.

Immagina questi due strati come le maglie di ferro che i cavalieri indossavano sotto l’armatura e che servivano come ulteriore protezione contro attacchi con spade e frecce.

 

Strato numero 7: sabbia di fiume, cemento e acqua (25 cm)

Questo strato è fondamentale perché serve per dare la giusta pendenza al terrazzo, in modo che l’acqua piovana possa confluire nel sistema di riciclo (parliamo qui dei vantaggi del sistema di riciclo di acqua piovana che installiamo) e non accumularsi sul terrazzo creando umidità.

 

Strato numero 8: guaina orizzontale (0,5 cm)

Come ormai saprai, la guaina è il materiale impermeabile che non fa filtrare l’acqua. La guaina è il tuo principale alleato contro il freddo e le infiltrazioni. E noi abbiamo annientato il suo effetto collaterale della sensibilità al caldo e freddo che lo fa spaccare dopo poco tempo, grazie alle guardie del corpo messe a sua difesa, cioè i 7 strati sotto e i 4 strati sopra (che vediamo tra poco).

 

 

Strato numero 9: guaina verticale (0,5 cm)

Anche qui, mettiamo questo strato di guaina in modo perpendicolare allo strato precedente per essere certi di non lasciare nessuno spazio nel quale l’acqua può infiltrarsi e fare danni.

 

Strato numero 10: tessuto “non tessuto” (0,5 cm)

Allo stesso modo dei vestiti che proteggono la nostra pelle dai raggi del sole, questo tessuto (che si chiama non tessuto perché non è lavorato come i tessuti comuni quali lana e cotone), che altro non è che un foglio coprente, protegge la guaina dai raggi del sole.

 

 

 

Strato numero 11: aria (2 cm)

Esatto. Comune aria. Questo è l’elemento più semplice, naturale e che isola nel modo più potente.

Prova a fare un esperimento: metti una bacinella d’acqua al sole e dopo poco tempo sarà più calda dell’aria circostante. Questo perché l’aria a differenza di acqua, plastica, metallo e tanti altri elementi, si riscalda (o raffredda di meno).

Quindi, qui l’aria, creata con appositi rialzi, trattiene il calore e non lo passa agli strati successivi.

 

Strato numero 12: “Bettonelle ciottolate” ovvero il miracolo d’Egitto (1 cm)

Qui, devo spendere qualche parola in più perchè questo è lo strato più potente e la vera innovazione che ha le sue origini nella tradizione millenaria delle costruzioni in Egitto (quelli che hanno costruito le piramidi per intenderci 🙂 ).

Fin dall’antichità, gli egizi hanno ricoperto i tetti delle loro case con i ciotoli levigati che si trovano sulle rive di mari e fiumi.

Il motivo è semplice: sono uno dei migliori isolanti al mondo.

Per confermare quello che ti dico, puoi fare tu stesso un esperimento.

La prossima volta che vai a mare (magari sul litorale di Giovinazzo/Santo Spirito) prova a prendere in mano un ciottolo in una giornata di sole. Lo butterai immediatamente a terra perché è diventato bollente.

Ora, metti la mano poco sopra a quello stesso ciotolo. Non avvertirai nessun calore. Eppure quando l’hai preso in mano per poco non ti ustionava! Dov’è finito tutto il calore?

Molto semplicemente è trattenuto tutto all’interno del ciottolo che non lo rilascia all’esterno! Incredibile vero?

Furbi gli egizi! E pensare che hanno costruito piramidi senza l’aiuto delle tecnologie moderne, computer…

Ora, noi abbiamo ripreso quella tecnica utilizzata per proteggersi da un caldo afoso che rende l’aria torrida per gran parte dell’anno e l’abbiamo utilizzata nelle nostre costruzioni a Bari dove tutto sommato il caldo vero dura sì e no tre mesi.

Chiaramente, non troverai i ciottoli sui nostri terrazzi ma mattonelle (bettonelle) ciottolate, come quelle che si usano nei parchi per bambini.

Le bettonelle a differenza del cemento armato e delle mattonelle che si usano comunemente sui tetti sono facilmente smontabili. Quindi, in caso di manutenzione, ad esempio, basterà sollevarle e agire sulla guaina senza creare polvere e risparmiando tutti i soldi dei nuovi materiali che avresti dovuto mettere con il cemento armato (qui, infatti, basta rimettere le bettonelle che avevi tolto).

Ah! Lavori che dovrai fare dopo almeno 30/40 anni.

Aspetta. So cosa stai pensando:

 

Quindi il terrazzo non è calpestabile e non posso usarlo per fare feste con amici?

Mi spiace che sia proprio io a doverti dare questa notizia ma…

…la nuova normativa prevede che su tutti i terrazzi delle case di nuova costruzione ci siano i pannelli fotovoltaici per il riscaldamento e l’acqua calda e quindi comunque non ti è possibile utilizzare quello spazio.

In compenso, però, se vuoi prendere un po’ di fresco, non dovrai fare altro che…

…stare in casa e goderti anche il panorama dall’ultimo piano.

Ti è piaciuto il post? Condividi!